domenica 27 giugno 2010

Balotelli spara in centro con una pistola!

SuperMario non finisce mai di fare notizia. Dalle bravate notturne di Corso Como alla maglia rossonera indossata in un bar alle sue dichiarazioni taglienti: questa volta l’attaccante dell’Inter viene scambiato per un delinquente. L’episodio è avvenuto questo pomeriggio in piazza della Repubblica a Milano. L'attaccante nerazzurro si trovava in compagnia di tre amici a bordo della sua Audi R8 di colore nero quando un passante impaurito ha sentito dei colpi di pistola e ha chiamato la polizia: gli agenti sono prontamente intervenuti bloccando l'auto da cui sarebbero provenuti i colpi.

A bordo, per la sorpresa degli stessi agenti, il giocatore dell'Inter Mario Balotelli con tre amici. Effettuati gli accertamenti, gli agenti hanno poi scoperto che la pistola in questione era in realtà un'arma giocattolo di proprietà dello stesso calciatore. Nessun reazione da parte di SuperMario che, riferiscono dalla questura, si è subito scusato per l'allarme procurato con il suo gesto. Il giocatore ha ammesso di aver sparato con una pistola giocattolo dal tappo rosso e ha chiesto immediatamente scusa parlando di una ragazzata.

Nei confronti dell'attaccante nerazzurro e dei suoi amici non sarebbero comunque stati presi provvedimenti. La donna che ha fatto la segnalazione ha detto di aver visto «tre persone di colore che sparavano con un'arma» e ha pensato si trattassero di delinquenti. Balotelli se l’è cavata con una semplice tirata d’orecchie.

Fonte: Eurosport


sabato 26 giugno 2010

Studentessa fà sesso con il proff. il video finisce su internet

È nata come una scommessa fra amiche si è trasformata in uno scandalo a luci rosse che sta infiammando il web e il Salento. Un video hard amatoriale tra una universitaria di Mesagne e un suo docente è finito misteriosamente in rete. L'incontro sessuale era stato organizzato per scommessa tra un gruppo di studentesse. Tutto comincia il 17 luglio scorso, quando alle 17.56 un certo Anonimus, questo il suo nickname, inserisce sul sito Youporn il filmato di un incontro sessuale di 39 minuti tra una ragazza e un uomo. L'identità di Anonimus è stata poi svelata dalla polizia postale: il responsabile è stato denunciato.



L'incontro sessuale è stato registrato di notte, in un'utilitaria. Le riprese sono scure e un po' mosse, ma non lasciano dubbi. L'uomo è bendato, ma la ragazza fa in modo che entrambi vengano ripresi dalla telecamera, probabilmente montata sul cruscotto dell'autovettura. Da quello che si dicono i due amanti nel video è chiaro che l'uomo sa di essere ripreso ed è consapevole che quelle immagini serviranno a provare la veridicità dell'accaduto, ma la cosa non sembra preoccupare nessuno dei due, ignari invece che quell'incontro avrebbe avuto un epilogo pubblico.
Scommessa vinta e risultato raggiunto, quindi, ma quello che doveva limitarsi a essere soltanto un gioco trasgressivo diventa, nel giro di poco tempo, molto di più. Il filmato passa di mano in mano, circolano copie in formato mp3 tra gli studenti e ad Anonimus viene in mente di diffonderlo su internet.
Quelle immagini, dal titolo ammiccante, "Una donna di Mesagne tradisce il marito" diventa cliccatissimo dai frequentatori dei siti porno di tutta la regione già a fine gennaio.
La disinibita e ignara studentessa diventa una diva del porno della porta accanto, il professore il compagno di una performance amatoriale di dominio pubblico.

La notizia passa di bocca in bocca e alla fine qualcuno riconosce la biondina all'interno dell'autovettura. Anche in questo caso, i dati sull'identità della studentessa si diffondono alla velocità della luce. La ragazza appresa la notizia fa scattare la denuncia contro ignoti. Le indagini della polizia postale portano subito un risultato. Gli agenti individuano il computer dal quale è stato caricato il video e il responsabile dell'illegale divulgazione. Guai seri, per il giovane leccese che si ritrova accusato dal pubblico ministero Emilio Arnesano di diffamazione e diffusione illecita di dati personali sensibili e diffusione di materiale pornografico.

Non è lui l'uomo ritratto nel filmato hard, ma poco conta. Dopo la chiusura delle indagini preliminari, si da già per scontato il rinvio a giudizio. Intanto, l'indagato, difeso dagli avvocati Alberto Pepe e Federico Pellegrino, ha ammesso di essere stato lui a divulgare le immagini anche se non si sa ancora perché lo abbia fatto né vuole saperne di spiegare come ne sia entrato in possesso. Davanti agli inquirenti ha preferito tacere avvalendosi della facoltà di non rispondere. Su di lui penderebbe anche la denuncia del professore universitario: al momento le sue generalità sono rimaste ignote.

* Fonte LaRepubblica

giovedì 24 giugno 2010

Seno troppo grosso.. resta a letto per 6 mesi..


Quando una donna attraversa il periodo della gravidanza, è normale che mettà sù, qualche kilo..

Questa è la storia della povera Julia Manihuari, protagonista della vicenda; la ragazza peruviana, dopo aver dato alla luce il terzo figlio,si è vista crescere il seno in maniera incredibile sino ad arrivare ad una coppa N (una misura enorme).


Se provavo ad alzarmi e camminare, non ci riuscivo perché il mio seno era troppo pesante“racconta la povera Julia, così il suo gruppo di amici e parenti hanno raccolto una somma di denaro per permettere a Julia di essere operata.

Come in ogni fiaba, c'è un lieto fine, ora Julia vive una vita normale..




mercoledì 23 giugno 2010

La donna più tatuata del mondo, Guarda le Foto impressionanti!

"Mi piace onorare tutto ciò che mi rende felice con un marchio indelebile sul corpo," afferma la 55enne, Julia Gnuse. E, come darle torto? Secondo il Guinness dei primati, la californiana Julia, infatti, annovera ben 400 tatuaggi che le coprono il 95 % della pelle.



Ma la storia di Julia è tutt'altro che scanzonata. Dopo aver compiuto 30 anni, la Gnuse sviluppò la porfiria, una malattia simile al lupus con effetti degenerativi sulla pelle. Fu per questo che nel 1991, la donna decise di tatuarsi il suo primo tatuaggio, un polpo, con l'unica funzione di coprire una delle sue cicatrici. "Da allora," prosegue la Gnuse, "ho continuato perché mi faceva stare bene". Per ricordarci che dietro ogni gesto, per quanto estremo, c'è sempre un perché...