Ma la storia di Julia è tutt'altro che scanzonata. Dopo aver compiuto 30 anni, la Gnuse sviluppò la porfiria, una malattia simile al lupus con effetti degenerativi sulla pelle. Fu per questo che nel 1991, la donna decise di tatuarsi il suo primo tatuaggio, un polpo, con l'unica funzione di coprire una delle sue cicatrici. "Da allora," prosegue la Gnuse, "ho continuato perché mi faceva stare bene". Per ricordarci che dietro ogni gesto, per quanto estremo, c'è sempre un perché...


Nessun commento:
Posta un commento